Verso le elezioni 2018: la triplice strategia PD





Tra una ventina di giorni l’Italia sarà chiamata alle elezioni. L’esito di questo voto potrebbe avere un enorme impatto a livello internazionale, paragonabile nelle ricadute ad accadimenti come la Brexit o l’elezione di Trump negli Usa. Se il referendum del 4 dicembre 2016 segnò un’importante battuta d’arresto nel processo di svuotamento della sovranità nazionale, il voto del 4 marzo 2018 potrebbe segnare l’inizio del processo di smantellamento dell’organismo sovranazionale, acostituzionale, tecnocratico e ultraliberista chiamato Unione Europea.Naturalmente il complesso di interessi economici che ha disegnato, voluto e imposto questa entità sta facendo di tutto per garantirne la sopravvivenza, ma a differenza dell’ultima tornata elettorale, stavolta c’è una possibilità concreta di avere nelle aule parlamentari una numerosa rappresentanza delle posizioni sovraniste a guidare l’opposizione o addirittura a governare il cambiamento dai banchi del Governo.Sul fronte opposto a quello dell’interesse nazionale sono posizionate in maniera più o meno dichiarata numerose forze politiche, in primis il Partito Democratico, chiamato al difficile compito di evitare un tracollo in stile Partito Socialista francese (o spagnolo, o tedesco, o greco, o olandese) per poter formare dopo il voto una qualsiasi grosse koalition finalizzata a prolungare la vita dell’Unione e l’agonia d’Italia.Triplice la strategia che il fu Partitone sembra voler adottare per garantirsi almeno la quota minima (20%) necessaria ad un ruolo da comprimario nella prossima legislatura:Pd1 – Il partito AL GovernoQuesta strategia è rappresentata per eccellenza dal premier-conte Gentiloni. Il messaggio veicolato è semplice: il Pd ha permesso la ripresa economica, guidando l’Italia nella giusta direzione

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:









Continua

Pubblicato il: 11 Febbraio 2018

Potrebbero interessarti anche»