Veramente destra e sinistra non esistono più?





La cosa che più fa girare le balle è sentire ripetere che destra e sinistra non esistono più. E si può avere un’idea di quanto girino, dalla frequenza con la quale viene ripetuta. Da Grillo a Salvini, passando per Marchionne, Briatore a tanti altri politologi della domenica, sono tutti uniti nel sostenere che destra e sinistra sarebbero ormai categorie obsolete, ferri vecchi del Novecento, rottami ideologici.Quelli che invece la parola “sinistra” riesumano solo in occasione di primarie ed elezioni fanno facce strane, come a dire “ancora con questa storia!”, e con moto di fastidio spiegano che i criteri vanno aggiornati, che siamo entrati in un’epoca nuova, e che ciò che poteva sembrare di destra può essere di sinistra e viceversa.Insomma, il concetto è chiaro, si va a finire sempre lì, destra e sinistra come le conoscevamo non esistono più.Quello che invece chiaro non è per niente riguarda le implicazioni che tale scomparsa dovrebbe comportare. Sembra, infatti, che siccome destra e sinistra non esistono più, non si dovrebbe più lottare contro le diseguaglianze sociali, che invece ci sono ancora. Chi osa farlo, a meno che non sia il papa, viene immediatamente accusato di resuscitare battaglie ideologiche dei tempi che furono. In sostanza, difendere i diritti del lavoro denota una patologica incapacità di adattarsi al presente, mentre ridurli o toglierli del tutto significa essere già con un piede nel futuro.Sono gli effetti della globalizzazione, ti dicono

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Pubblicato il: 8 Maggio 2017

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