Timmermans: “Più salario e tasse alle multinazionali ecco la sinistra europea”





La sinistra sta tornando, assicura Frans Timmermans, il candidato del Partito socialista europeo – in Italia rappresentato dal Pd – alla guida della Commissione Ue in caso di vittoria alle elezioni del 26 maggio. Seduto su una poltrona nella hall dell’albergo dove alloggia a Strasburgo, in concomitanza con l’ultima plenaria dell’Europarlamento prima del voto, l’ex ministro degli esteri olandese, poliglotta laburista, innamorato dell’Italia e di Roma, dove ha vissuto da ragazzo, racconta il suo programma («de sinistra», sorride con il suo accento romanesco) se riuscirà a succedere a Jean-Claude Juncker, del quale oggi è vice: basta austerità, sì a salario minimo europeo e una casa per tutti i giovani del continente. Un’Europa più sociale da costruire facendo pagare le tasse alle multinazionali e soprattutto restando tutti uniti, «unico modo per essere forti e trattare alla pari» in un mondo dove Trump e Putin ci vogliono disgregare. «Quando vedo Salvini – spiega – con la maglia di Putin non capisco cosa gli passa per la testa, fa propaganda per un signore che ci vuole deboli, altro che difesa della sovranità, così gliela regala». C’è ancora spazio per la sinistra in Europa? «Sì, sento che sta tornando un sentimento di sinistra, lo avverto quando giro il continente per questa campagna elettorale, ci sono speranza e ottimismo.

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Pubblicato il: 19 Aprile 2019

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