Se l’Europa fosse una famiglia





Se l’Europa fosse una famiglia – come molti insistono a definirla – sarebbe una di quelle grandi famiglie lacerate dai rancori e dai risentimenti, sulle quali gravano conti in sospeso e dove ognuno ha una buona ragione per avercela con tutti gli altri, perché è convinto di essere stato ingannato e sospetta che nuove trame si stiano ordendo ai suoi danni.Se l’Europa fosse una famiglia, l’incontro di Roma per la celebrazione del sessantesimo anniversario dei Trattati sarebbe una di quelle occasioni, tipo un matrimonio o un funerale – più un funerale, in verità, che un matrimonio -, nelle quali le circostanze impongono a tutti i membri di ritrovarsi insieme e nelle quali, dietro la doverosa ostentazione di un’armonia di facciata, trapela appena trattenuta l’insofferenza verso gli altri, dove anche nel momento in cui tra i banchi ci si scambia un segno di pace, la diffidenza e l’astio tra i presenti si tagliano col coltello.Ecco, se l’Europa fosse una famiglia, sarebbe una di quelle famiglie dalle quali non si vede l’ora di scappare, di lasciarsela alle spalle e dimenticarne pure l’esistenza.Link:La curiosa risposta a Trump dell’UEIl pilastro fantasmaA Christmans carol del terzo millennio

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Pubblicato il: 25 Marzo 2017

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