Prodi: “Invertire la rotta o il sacrificio sarà più doloroso”





In fondo le analisi e le raccomandazioni della Commissione Europea nei confronti dell’Italia non dicono nulla che non fosse già noto: per questo motivo destano molta preoccupazione anche se la decisione finale, come ormai accade per tutti i più importanti atti dell’Ue, verrà presa dal Consiglio Europeo a maggioranza qualificata. A Bruxelles ieri non è stata presa alcuna decisione definitiva: è stata semplicemente scritta una pagella (non solo per l’Italia) e si sono messi nero su bianco i suggerimenti perché il nostro Paese possa infine mettersi sulla retta via. Anche se non vi è ancora una sentenza definitiva, la pagella è tuttavia impietosa perché la nostra crescita sta calando molto più di quanto non comporti la diminuzione di velocità degli altri Paesi europei, dai quali ci distanziamo sempre di più. Un anno che era stato preannunciato come “bellissimo” ci vede invece perdenti, con uno sviluppo poco superiore allo zero. Il rapporto fra il debito pubblico e il Pil aumenta al di sopra di ogni previsione e ben pochi passi vengono fatti sulla via delle riforme da tempo raccomandate dalla Commissione stessa: dalle eccessive tasse sul lavoro, alla lotta all’evasione fiscale, alla revisione dei valori catastali, agli investimenti pubblici e privati, alla riforma del processo civile e chi più ne ha più ne metta. Vedremo come reagirà il nostro governo di fronte  a queste contestazioni, anche se le prime reazioni non promettono nulla di buono.

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Pubblicato il: 6 Giugno 2019

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