Pianificazione familiare: la crisi profonda della Cina





La politica del figlio unico, gli aborti forzati, le sterilizzazioni coatte, la contraccezione obbligatoria, insomma gli strumenti della pianificazione familiare hanno devastato la struttura economica e sociale della Cina. Il Partito Comunista Cinese, con  Deng Xiaoping,  aveva introdotto la politica di pianificazione familiare nel 1979. Erano convinti che la crescita della popolazione avesse fino a quel momento impedito lo sviluppo economico del Paese, che  non riusciva a riprendersi dagli effetti devastanti della Rivoluzione Culturale e della dissennata politica di pianificazione dell’economia di Mao Zedong Inoltre, Deng Xiaoping è come se avesse presagito il “crollo del Muro” e la fine delle economie socialiste (pianificate, appunto)  di tipo sovietico che è poi avvenuto alla fine degli anni ’80.  Ha proclamato lo slogan “arricchirsi è glorioso”, ha avviato le “4 modernizzazioni” della Cina (rifiutando ogni apertura alla democrazia, però: ne sanno qualcosa gli studenti massacrati a piazza TienAnmen il 4 giugno 1989), ha cominciato a incorporare economia di  mercato  libero in modo selvaggio nel sistema socialista  e ha aperto le sue porte agli investimenti stranieri. Ha creato un ibrido mostruoso, un ossimoro: il “socialismo di mercato”, che condensa i lati peggiori dell’uno e dell’altro sistema economico. Le multinazionali straniere non hanno avuto scrupoli a investire in in Paese dove il costo del lavoro è quasi Zero e la settimana lavorativa NON prevede la domenica

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Pubblicato il: 28 Novembre 2016

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