L’omicidio della destra





Dall’atlantismo di Almirante a Fiuggi passando per gli Hobbit e futuro e libertà Vi è una brutta parola che ricorre nella destra del dopoguerra avanzato: “sdoganamento”, il farsi “accettare” e legittimare da terzi, e specialmente dagli acerrimi avversari: l’opinione pubblica di sinistra, abbracciando politiche care alla parte politica che più di ogni altra ha tenuto viva la divisione sociale, politica, storica nel nostro paese. Un chinare la testa al “vincitore” auto definitosi moralmente e culturalmente nella ragione e nel giusto. Il tutto Iniziando dal porgere la mano nel primo e medio dopoguerra alle istanze dei centristi, democristiani e movimenti cattolici vari, riconoscendosi certo, una diversa collocazione e prospettiva nella nuova società democratica occidentale, schierata dal di qua del muro,  grazie anche all’atlantismo di Almirante, padre storico e carismatico dell’ Msi, movimento post fascista, della prima ora. Parte pertanto anche da qui il lento picconamento dei pilastri, e dei valori che hanno radici più profonde dello stesso fascismo. Non per niente Gianfranco Fini sarà il delfino e “figlio” politico dello stesso Almirante, anche se degenere

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Pubblicato il: 4 Giugno 2017

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