Il bullismo di un premier

Dal punto di vista formale si capisce benissimo com’è andata la storia delle dimissioni di Michaela Biancofiore accettate dal presidente del Consiglio Enrico Letta: nessun torto, niente mobbing, soltanto pura esplicitazione del potere del premier. Spiace, però, vedere che uno come Letta decida di tirare fuori le unghie soltanto nei confronti della «povera» Michaela, e in un’occasione di chiara difficoltà da parte degli esponenti PdL lasciati da Berlusconi con il cerino acceso in mano a difendere la linea della sfiducia. Perché ci attenderemmo di vedere la stessa severità anche in occasioni di maggiore e sostanziale importanza, specialmente in quelle europee.

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Pubblicato il: 6 Ottobre 2013

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