I dieci punti del Di Maio-Mosè e le titubanze dello gnostico PD.





di Enzo Sanna. Non sono stati pochi gli amici di sinistra che hanno ammesso, nei giorni dopo le elezioni, di aver votato 5 stelle, e non sono stati pochi, tra loro, ad attribuire al mio conseguente sorriso un che di sufficienza. Sbagliavano. La mia espressione voleva significare soltanto: “Ne riparleremo a breve”.Infatti. Uno di costoro, incrociato qualche giorno fa, a circa due mesi di distanza dal “fattaccio”, ha ammesso l’errore senza neppure essere pungolato a farlo. Ha riconosciuto di sua sponte che votare i grillini, seppure all’onorevole scopo di liberare la sinistra dalle incrostazioni, quasi che il voto costituisse una sorta di anticalcare, non era servito granché.

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:









Continua

Pubblicato il: 27 Aprile 2018

Potrebbero interessarti anche»