Due giorni fa in Danimarca. E prima in Finlandia, Spagna, Slovacchia, Svezia. Le elezioni degli ultimi mesi sono state vinte da partiti socialdemocratici e progressisti. Non parlerei di una nuova primavera della sinistra europea. I numeri sono talvolta contenuti (attorno al 25% per le socialdemocrazie nel nord) e anche quando sono più alti (il 28.7 del Psoe) producono governi di minoranza. Che del resto è la formula con cui sono governati una buona metà dei paesi Ue.
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