Articolo del professore Giuseppe Chirichiello ❋ Questa nota cerca di ricostruire il “puzzle” delle crisi delle banche e delle operazioni di “salvataggio” che sono state realizzate in Italia negli anni tra il 2014 ed il 2019 da varie istituzioni, di governo e non. La crisi ha investito nel tempo, fino al recente caso Carige, un certo numero di banche che ha destato l’attenzione dell’opinione pubblica, fino a dare dignità di stampa ad un’opinione che “salvando” le banche si “danno soldi ai banchieri piuttosto che ai poveri e disoccupati” . In realtà gli interventi non sono (solo) di “salvataggio”, ma si tratta di interventi di natura molto più complessa, che coinvolgono, oltre al governo, in primo luogo la Banca d’Italia , i privati e le istituzioni europee di vigilanza e controllo. Dalla visione di insieme risultante dallo scritto che segue, anticipando la conclusione, si vedranno le ragioni per sostenere che intervenire nella gestione ordinata di situazioni di difficoltà delle banche, pur se dovesse richiedere l’impiego di risorse pubbliche, non vuol dire “dare soldi ai banchieri ricchi” ma vuol dire evitare di danneggiare proprio i risparmiatori (non necessariamente ricchi paperoni), ed evitare, se è possibile, danni ancora maggiori all’intero sistema economico, e dunque all’intera collettività. Il ruolo delle banche nell’economia e le possibili cause di dissesto Le banche svolgono funzioni di cui tutti noi cittadini beneficiamo.
Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte: