Confronto Catullo e Foscolo in morte del fratello Giovanni





Dipinto raffigurante Foscolo Foscolo compose una delle sue opere più famose (il sonetto “In morte del fratello Giovanni“) prendendo spunto da un’opera molto nota di Catullo, il carme 101 riguardante la morte del fratello; in questo articolo spiegheremo i maggiori punti di confronto fra le due poesie. Testo “In morte del fratello Giovanni” (1803) di Foscolo: Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo Di gente in gente; mi vedrai seduto Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo Il fior de’ tuoi gentili anni caduto: La madre or sol, suo dì tardo traendo, Parla di me col tuo cenere muto: Ma io deluse a voi le palme tendo; E se da lunge i miei tetti saluto, Sento gli avversi Numi, e le secrete Cure che al viver tuo furon tempesta; E prego anch’io nel tuo porto quiete: Questo di tanta speme oggi mi resta! Straniere genti, l’ossa mie rendete Allora al petto della madre mesta Testo latino del carme 101 “In morte del fratello” di Catullo: Multas per gentes et multa per aequora vectus advenio has miseras, frater, ad inferias, ut te postremo donarem munere mortis et mutam nequiquam alloquerer cinerem. Quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum. Heu miser indigne frater adempte mihi, nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum tradita sunt tristi munere ad inferias, accipe fraterno multum manantia fletu, atque in perpetuum, frater, ave atque vale. Traduzione in italiano del carme 101 di Catullo: Di gente in gente, di mare in mare ho navigato, o fratello, e giungo a questa mesta cerimonia per recarti il funereo dono supremo e per parlare vanamente con le tue ceneri mute, in quanto la sorte mi ha rapito tè, proprio tè, o triste fratello troppo velocemente strappato al mio affetto

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Pubblicato il: 15 Maggio 2018

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