Roma. A un certo punto, lunedì mattina, sembrava imminente l’arrivo dell’ordine categorico: “Matteo dirà a tutti di dimetterci, ministri e sottosegretari”, si informavano tra sé gli uomini di governo della Lega. Poi però le ore passavano, e passavano ancora, e l’attesa scoloriva nella speranza, nell
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